L’ascolto telefonico ha lo scopo di accogliere, in prima battuta, la richiesta della donna, raccogliere alcune informazioni rispetto alla situazione e fornirne alla donna se necessario o richiesto, e fissare il primo colloquio di accoglienza in sede.

L’ascolto telefonico è svolto da operatrici appositamente formate ed è attivo negli orari di apertura del centro.

Il colloquio di accoglienza in sede viene fissato solo se la richiesta arriva dalla donna. Sebbene un primo contatto, soprattutto a scopo informativo, potrebbe essere effettuato da altra persona (parente, conoscente, altri servizi), per procedere all’accoglienza della donna è necessaria una sua esplicita richiesta.

L’accoglienza in sede della donna viene effettuata da due operatrici formate sul tema della violenza di genere.

Durante la fase di accoglienza, che si protrae per 2 o più colloqui, le operatrici accolgono la sofferenza della donna e, attraverso il suo racconto, cercano di comprendere l’effettiva situazione, aiutare la donna a fare chiarezza rispetto a ciò che vive e costruire insieme a lei, mantenendo sempre al centro la donna, un possibile progetto di uscita dalla violenza.

A tal fine, anche su richiesta della donna, le operatrici possono proporre consulenze psicologiche, di counseling, legali (in ambito civile e penale) e di orientamento al lavoro.

Per valutare il grado di pericolo corso dalla donna nella sua specifica situazione il Centro Antiviolenza utilizza lo strumento S.A.R.A. (Spousal Assault Risk Assessment) S. – Screening, che valuta il rischio di recidiva nei casi di violenza interpersonale tra partners.

La consulenza psicologica, che generalmente consta di 3 colloqui (il numero di incontri può variare su valutazione della professionista), ha l’obiettivo di aiutare la donna a ridurre la probabile confusione, riconoscere i suoi vissuti, i suoi stati d’animo, le sue paure, di evidenziare eventuali collegamenti tra le sue esperienze pregresse (anche precoci) e sue modalità relazionali attuali.

La consulenza psicologica mira anche a “riattivare” le risorse della donna ed aiutarla a vedere una strada di uscita dalla violenza.

La consulenza, qualora indicato, può proseguire con un percorso di sostegno psicologico.

Il sostegno psicologico, proposto su valutazione della psicologa o dell’équipe multi professionale e generalmente svolto con un ciclo di 10 colloqui, è finalizzato a sostenere la donna nell’elaborazione dell’esperienza traumatica conseguente alla violenza, a promuovere ed incentivare in lei modalità sempre più efficaci per fronteggiare la situazione ed affrancarsi dal maltrattamento, a potenziare e consolidare le sue capacità genitoriali nella relazione con i figli, specialmente minori, anch’essi a contatto con le dinamiche o gli effetti del maltrattamento.

Il sostegno psicologico è svolto all’interno del Centro dalle psicologhe che collaborano con lo stesso.

Periodicamente il Centro attiva percorsi di accompagnamento alle donne nella forma del gruppo di auto aiuto, che prevede la presenza di una psicologa facilitatrice.

Le donne, selezionate secondo criteri che permettano il buon funzionamento del gruppo e l’efficacia dello stesso, nel gruppo trovano uno spazio di confronto e condivisione della propria esperienza con altre donne.

Aiuto Donna si avvale della consulenza di legali con formazione specifica sulla violenza di genere ed assistita in ambito civile e penale. Le legali consulenti sono iscritte all’Albo del patrocinio a spese dello Stato.

La consulenza legale, civile e/o penale, permette alla donna di accedere ad una serie di informazioni relative alla sua posizione, ai possibili scenari che potrebbero aprirsi nella sua specifica situazione ed le azioni legali che lei potrebbe decidere di intraprendere (ad esempio una richiesta di separazione, una eventuale denuncia e tutto ciò che potrebbe coinvolgere lei ed i figli a livello legale).

Aiuto Donna, attraverso le proprie consulenti legali, offre assistenza alle donne per la stesura di una eventuale denuncia/querela.

Aiuto Donna, attraverso le operatrici dell’accoglienza e le consulenti, offre un servizio specifico per l’accoglienza di donne vittime di Stalking.

Per le donne di origine straniera vengono garantiti due servizi dedicati:

• Incontri di mediazione linguistico culturale: attraverso l’operato di mediatrici linguistico culturali verrà garantito alle donne di potersi esprimere nella propria lingua d’origine e di portare i propri dubbi trovando spiegazioni rese comprensibili attraverso l’uso della lingua d’origine e attraverso la decodifica culturale.

• Dispositivo di consulenza etnoclinica: è attivato per costruire una progettualità che permetta un incontro positivo tra le logiche istituzionali e le istanze della donna.

La consulente, operando con le mediatrici linguistico culturali e gli operatori dei servizi permette la creazione di uno spazio in cui è possibile raccontare e raccontarsi, portare le proprie istanze culturali e quelle del servizio in cui si opera al fine di incontrarsi in un terreno neutro all’interno del quale si cercano soluzioni che considerino i due mondi con cui le donne devono confrontarsi.

Aiuto Donna, avvalendosi della collaborazione di consulenti, offre un servizio di orientamento al lavoro per le donne disoccupate, nella convinzione che per le donne vittime di violenza potersi immettere nell’ambito lavorativo sia una componente essenziale per la buona riuscita del loro progetto di uscita dalla violenza.